Dopo l’assaggio nella serata Anticorpi in preview, Teatro Buffo torna in scena con la prima del nuovo spettacolo, Tutorial, con la regia di Teresa Farella e i nuovi “attori buffi” Irene Giorgi e Roberto Montosi.
Durante la serata sarà proiettato il cortometraggio La scatola magica di Jessica Tosi, vincitore del premio Cascina Farsetti del 2016.
Vi aspettiamo domenica 11 dicembre, alle ore 18.30, al Teatro Piccolo di Pietralata, in via Stellaria 7
Tutorial
Esiste, questa ossessione nel soddisfare il bisogno di imparare a fare qualsiasi cosa nel migliore dei modi. Tutto si può fare e tutti possono fare tutto, basta solo “guardare” e creare milioni di visualizzazioni.
Un tutorial non è altro che una “guida”, che illustra come utilizzare qualsiasi cosa facendo esempi pratici. Dice dove andare, cosa cercare, come fare… rassicurando sul risultato finale.
Piccoli trucchi da apprendere, semplici istruzioni che una dopo l’altra, con minima attenzione sistemano ogni cosa al suo posto, in un ordine fatto di controllo.
E così ci si ritrova uno dietro l’altro ad inseguire il modo “giusto”, quello più semplice più veloce per ottenere successo, spesso a sfavore della propria autenticità.
Tutto per nascondere, per non mostrare la paura di non sapere dove andare, cosa cercare, come fare… scoprendo la vulnerabilità.
A volte basterebbe solo fermarsi e concedersi il permesso di essere ciò che si è, qualsiasi cosa essa sia. E cominciare a giocare d’astuzia, inventare altre vie, altri modi di fare per non farsi “acchiappare”.
Teatro Buffo è un progetto sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese.
La scatola magica
La scatola magica è un video in collaborazione con Teatro Buffo. L’incontro tra gli attori della compagnia avviene spontaneamente tramite la condivisione di libere follie che non si preoccupano di essere considerate assurde, impossibili o surreali.
Il progetto vuole rappresentare l’autenticità di semplici pensieri, all’apparenza onirici, ma quotidiani e senza limiti di fantasia.
La lotta contro i muri della solitudine e dell’incomprensione, utilizza come arma un linguaggio creativo condiviso tra persone disabili e “normodotate”, un linguaggio necessariamente leggero ed ironico che fa tesoro delle differenze e valorizza le infinite, policrome visioni del mondo. L’obiettivo è quello di accogliere la follia di un pensiero istintivo in modo naturale e privo di giudizio.
La scatola magica è una storia costruita su mimica e dialoghi che si collocano al di là della visione omologata ai criteri sociali dogmatici di “normalità” e “naturalezza”.