Nata e cresciuta a Roma, scopre il teatro all’età di 8 anni vestendo i panni di Bert, lo spazzacamino di MaryPoppins, e da quel momento è amore totale. Negli anni studia con vari maestri e frequenta scuole, laboratori e workshop a Roma e all’estero di recitazione e di danza contemporanea. Si laurea con lode al DAMS di Roma Tre con una tesi sul teatro di guerra in Bosnia Erzegovina, dopo la laurea si specializza nel teatro in contesti educativi e sociali frequentando un Master biennale alla Sapienza in Teatro nel sociale e Drammaterapia e frequentando diversi workshop di teatro integrato, danceability e teatro e danza sociale iniziando così a lavorare nei contesti educativi e legati alla disabilità, nei centri diurni e DSM, nei centri anziani, con i migranti. Dal 2008 è attrice della compagnia di teatro integrato Teatro Buffo, con cui ha girato l’italia e è uscita dai confini nazionali portando in scena 7 spettacoli diversi e dal 2011 è socia dell’associazione culturale Anticorpi, di cui oggi è anche vicepresidente, con cui ha organizzato 7 edizioni Di Anticorpi, Festival di teatro per l’inclusione sociale e diverse formazioni legate all’arte e all’inclusione sociale.
Contemporaneamente inizia a lavorare come formatrice per adulti, adolescenti e bambini per organizzazioni come Save the Children e la cooperativa sociale EDI Onlus, per cui lavora in svariati progetti di formazione contro la dispersione scolastica, contro la discriminazione e nella promozione dei diritti dei minori. Diventa esperta di Tutela e protezione di minori contro ogni forma di abuso e violenza, ha fatto parte del Roster emergenze nazionali di Save the Children con cui ha lavorato nelle emergenze terremoto dell’Emilia Romagna e del Centro Italia e nell’emergenza migranti a Roma.
Organizza e coordina team building per i dipendenti di aziende ed è formatrice per gli operatori di dialogo diretto e di telemarketing. Oggi è referente regionale del programma Fare Sistema Oltre l’Accoglienza che promuove l’autonomia di giovani italiani e stranieri in condizioni di vulnerabilità.
Giusi Nazzarro, trent’anni a luglio 2012, ha l’esuberanza riservata di una gran leonessa. Nata e cresciuta nei pressi di Roma, il teatro lo frequenta fin da bambina quando scrive copioni e allestisce spettacoli con e per la sua classe alle scuole elementari e mette in scena, per il solo pubblico familiare, “sketch di parolacce” in rivalsa verso l’autorità paterna. Da adulta il Master in Teatro sociale e gli stage sperimentali in contesti di dopo guerra come quello dei Balcani, la porteranno a fare l’attrice “per un caso”, dice lei. La sua passione segreta è ballare musica anni ’70-’80, da sola o in compagnia, e confessa di nutrire un’ammirazione irrazionale per chi sa cucinare, attività che l’annoia profondamente. Due anni fa l’incontro fulminante con Teatro Buffo le ha fatto scoprire il piacere della sospensione del tempo e l’assenza dell’obbligo di essere altro da se stessi. “Su quel palco,- afferma- io sono Io.”
foto: Suzana Zlatkovic